Paesaggio '700
Una vecchia casetta dal sapore antico che sorge nel verde. Un vecchio mulinello che muove le sue pale immerse in un corso d’acqua limpida e pura. Le Montagne che, imponenti ma altrettanto materne, dominano e proteggono uno scenario di rara bellezza e gli Alberi che, immobili, divengono testimoni di un tempo che qui scorre lento. Chissà se Carlo Antonio Grue, quasi 500 anni fa, ispirato dalla pittura barocca, riproponendo su maiolica la produzione artistica dell’epoca, era conscio di dar vita ad un decoro il cui successo si sarebbe tramandato nei secoli.
Nel Paesaggio è racchiusa l’anima di un paese che sprigiona bellezza attraverso la rappresentazione dei suoi simboli: Querce o Faggi, più o meno verdi, ma spesso anche con rametti arancio autunnali, “casette”, ruderi o rovine classiche adiacenti al Fiume e Montagne azzurrine che spesso fanno da sfondo a rappresentazioni più complesse a figura umana.
Il Paesaggio racconta l’essenza di Castelli, un Borgo di Pace con abitanti dal carattere Forte e Gentile, racconta la sua storia. La storia di come nasce un manufatto di alto pregio e di come l’arte abbia condizionato in maniera perpetua l’artigianato.
I pezzi unici esposti in alcuni dei maggiori Musei al mondo, dal Metropolitan di New York agli Uffizi di Firenze, dal San Martino di Napoli all’Ermitage di S. Pietroburgo raccontano di un luogo bucolico, semplice ma allo stesso tempo estremamente elegante.
È un piacere per l’anima ascoltare il saggio imprenditore ceramico Michele De Fabritiis mentre, seduto sulla sua sedia di legno, allieta le visite dei viaggiatori curiosi con storie tipiche castellane. E spesso ricorda come, da bambino, osservava l’acqua discendere dai monti abruzzesi e spingere le meravigliose ruote lignee dei mulinelli, il cui movimento azionava un meccanismo dedito alla triturazione degli smalti e delle “fritte”. Così si ricavavano le materie naturali per la realizzazione delle opere.
Castelli è orgoglio artigiano e “Il Paesaggio è anche e soprattutto storia di un piccolo borgo famoso nel mondo” - suole ripetere il maestro. – “Tra il ‘600 e il ‘700 l’arte della Maiolica Castellana viveva il suo periodo di massimo splendore e gli artigiani locali erano soliti ricevere committenze dalle maggiori Istituzioni Ecclesiastiche nonché dai più alti rappresentanti della Borghesia europea.
Di qui, la forte ma sana competizione ha spinto ogni artigiano alla spasmodica ricerca di uno stile proprio, caratteristico, ognuno tendente alla perfezione. Così le cromie, la nodosità degli alberi, l’inclinazione delle falde delle casette o la trasparenza azzurra delle montagne hanno assunto caratteri unici ed ineguagliabili, frutto della ricerca, della personalizzazione, dello studio di ogni singolo artista”.
Il caratteristico Paesaggio dell’azienda De Fabritiis si contraddistingue per il particolare tonalismo, capace di generare una stupefacente profondità di campo, tale da permettere di percepire l’incanto del Creato dove l’uomo e il suo operato coesistono in un rapporto di reciproco rispetto. Realizzato con piccoli tratti di pennello, riesce a evocare il senso di vibrazione delle foglie che appaiono come attraversate dal vento, lo scroscio dell’acqua fresca e cristallina e la speranza ritratta nel canto felice e lontano delle rondini.
Per le location si ringraziano:Biblioteca provinciale "M. Delfico"; Carducci Bistrot di via Carducci; Poker pelletterie Teramo; Avila Cafè Teramo; Studio Architetto dott. Maurilio Ronci; Studio 84 - Hair Salon - Teramo.